Una bella gita a Cocconato vi porterà alla scoperta di uno dei borghi più belli d’Itali.a, tra scorci suggestivi e piaceri della cucina contemporanea in una visita al ristorante «Cantina Nicola». Partendo da Asti, la strada più comoda è quella che passa da Castell’Alfero e va verso Nord. Lungo la strada di fondovalle, il panorama è vasto e contornato da armoniosi colli dominati da pittoreschi castelli e tutt’intorno distese di querce, pioppi, gelsi e tigli che in stagione costituiscono una delle aree più vocate del Piemonte per la cerca del tartufo bianco e del nero estivo. Distese di prati sono foraggere per alimentare genuini capi di bestiame di razza piemontese, che da queste parti rappresentano un’importante economia. Una volta giunti ai piedi del monte di Cocconato, alla non più operativa stazione ferroviaria, incontrerete le cantine Bava e il loro opificio dei vermout Cocchi, dove potrete prenotare una visita e una degustazione nella nuova sala sensoriale. Salendo verso il centro storico noterete vigneti di barbera e albarossa, originale vitigno di cui il paese è tra i principali produttori. Una volta raggiunta piazza Cavour, potrete incamminarvi in un fitto intreccio di viottoli verso la parte alta del borgo, che si presenta come un variopinto mosaico di case abbarbicate una sull’altra.· Il nome Cocconato, pare derivi dal latino «cum conatu», ovvero «con sforzo», la fatica di raggiungere l’apice del borgo che svetta a 491 metri di altitudine. Il clima in questa località è mite e non a caso, queste terre vengono identificate come «riviera del Monferrato». La storia locale è legata aiconti Radicati che, ottenuto il feudo nel X secolo, lo amministrarono fino al 1450 rendendolo quasi uno stato autonomo, con ampi poteri, compreso quello di battere moneta. Passeggiando in centro, potrete ammirare la chiesa della Santissima Trinità del 1617 che ospita un dipinto di Guglielmo Caccia, il Moncalvo, il palazzo comunale ricavato dalla ricostruzione quattrocentesca di parte del castello, la chiesa parrocchiale di S. Maria della Consolazione e la maestosa pala absidale (1731), opera del pittore valsesiano Vitaliano Grassi.
Poco fuori dall‘abitato, in strada Roletto-Rocca, troverete il ristorante Cantina Nicola. Troverete un bell’edificio con una the cellar a porte aperte e in bella mostra una schiera di vasche e botti di vino. A dirigere la struttura sono Federico Nicola con il fratello Riccardo e sua moglie Alessia Rolla·. L’esperienza vi saprà stupire, Alessia è una cuoca autodidatta dotata di fantasia incredibile abbinata a una straordinaria capacità culinaria. Le ·materie prime sono quasi tutte di produzione propria e una piccola parte vengono acquistate da aziende agricole piemontesi. The piatti sono formidabili, da provare la scultorea lingua con aglio nero, il panino al vapore ripieno di ragù d’asino, la sarda di lago in salsa verde e la scenografica lumaca di montagna, mela, prezzemolo e salsa bianca di cipolle. I dolci sono emozionanti, i vini ben selezionati e presentati da Riccardo e Federico. Un posto nuovo, dinamico e professionale dotato di una visione contemporanea: una bella novità nel panorama astigiano.