Ringraziamo Paolo Massobrio per la visita!
“A pranzo siamo stati in un’altra cantina di Cocconato (Cantina Nicola) che è anche agriturismo, con una cucina che ci ha lasciati sbaccaliti.
Alessia Rolla e Riccardo Nicola (lei in cucina, lui in sala, mentre Federico Nicola segue la cantina) hanno aperto questo posto bellissimo con una terrazza sul Monferrato, già nel 2014, ma la crescita è stata impetuosa in questi anni, per cui quello che scrivemmo (una buona vena creativa) è diventato qualcosa di compiuto che offre una sosta davvero da corona.
E fidatevi, perché neppure io mi immaginavo di trovare tanta maturità e padronanza in una cuoca giovanissima come Alessia, autodidatta.
L’indizio a me lo ha dato una fogliolina di topinambur e polvere di pomodoro fermentato che non solo aveva una fragranza perfetta, ma anche un gusto incisivo che ricordo ancora adesso.Era uno degli amuse bouche, insieme a lingua di vitello con aglio nero e olio all’aneto; poi agone di lago con bagnetto verde e bao cotto al vapore e piastrato con ragù d’asino.
L’indizio a me lo ha dato una fogliolina di topinambur e polvere di pomodoro fermentato che non solo aveva una fragranza perfetta, ma anche un gusto incisivo che ricordo ancora adesso.Era uno degli amuse bouche, insieme a lingua di vitello con aglio nero e olio all’aneto; poi agone di lago con bagnetto verde e bao cotto al vapore e piastrato con ragù d’asino.
Ad accompagnare il pane realizzato con lievito madre, fiocchi di cereali fermentati e farine del Molino Bongiovanni, c’era un burro di montagna affumicato con fava tonka, pepe lungo e olio di scorza di limone.
Poi ecco le lumache con mela, salsa bianca di cipolle e una superba anguilla leggermente affumicata all’alloro e peperoni che sarebbe piaciuta alla mia amica Motoko (devi venire!).
Ai primi io dico che è geniale il raviolo alla Marengo con pollo e gamberi, che richiama il piatto tipico di Alessandria ed è succulento e raffinato.
Ai secondi, in assenza del piccione di altre volte, ecco l’agnello con animella, barbabietola e ciliegie fermentate, anche questo succulento e tenero.
Al dolce arriva un pre dessert di sorbetto al limone con spuma di liquirizia che è all’altezza del dessert: la Rosa nera, ovvero partendo dalla parte centrale: un cioccolatino al caramello salato, panna cotta alla rosa, mousse di cioccolato amaro con fava di cacao e pepe cioccolato ed estratto alla rosa nebulizzato.
Ora, quando siamo usciti ci siamo guardati tutti in faccia stupiti, perché il livello è stato talmente alto, su tutti i piatti, che si può solo desiderare di tornare in un posto come questo, che diventerà famoso, statene certi.
P.s. Ho assaggiato frugalmente anche i vini della Maison e ci siamo, sia con l’Albugnano superiore 2019 (uno dei migliori esemplari) sia con la Barbera d’Asti superiore 2020 (conferma che questa è terra benedetta) e sia con quella corposa Freisa superiore 2018. Grandi, grandi, grandi!!!”